MISERICORDIA DI TREBISACCE-Misericordia di Trebisacce dal 1999 insieme al servizio del territorio

Misericordia di Trebisacce
dal 1999 insieme al servizio del territorio

LA NOSTRA STORIA

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La Confraternita di Misericordia di Trebisacce nasce ufficialmente con atto notarile il 2 novembre 1999. Al timone di questo vascello, composto da persone molto vicine all’esperienza cristiana, il primo correttore spirituale Don Pierino De Salvo. Intorno alla sua figura si coagulano persone di ogni ceto, spinti dallo spirito di aiutare il fratello in difficoltà. Questo primo passo, in un periodo storico in cui l’individualismo e l’egoismo prevaricano, fa si che questa prima cellula di circa 30 persone non  si abbatta, anzi dopo la costituzione si adopera affinché si concretizzi il primo sogno: avere una ambulanza con cui dare sollievo alle sofferenze, accompagnare i malati, che si realizza con l’aiuto di una Confraternita Toscana, Badia a Ripoli. Da quel momento in poi, nonostante la via tortuosa ed in salita, la Confraternita di Misericordia di Trebisacce, attraversa il primo decennio del nuovo secolo, impegnandosi nel settore dell’emergenza, dell’accompagnamento sociale e sanitario, costituendo anche il gruppo di Protezione Civile ed aprendo ad esperienze significative in emergenze locali, regionali e nazionali. Si avvia l’esperienza del Banco Alimentare che da sollievo ad un territorio già povero di per se, ma che la fase congiunturale nazionale ma soprattutto mondiale esaspera. E' da gennaio 2015 anche la stipula dell'accordo con il Banco Farmaceutico , con il Ministero di Grazia e Giustizia per l'affidamento in prova dei richiedenti. Sarebbero tante le esperienze da enunciare e tanti i VOLONTARI da ringraziare, ma lo spirito è quello che ogni obiettivo diventa punto di partenza per una nuova sfida, tanto che attualmente la Confraternita di Misericordia di Trebisacce è diventata una realtà importante, trainante anche per lo stesso territorio dell’Alto Jonio e non solo.

Uno dei servizi che storicamente viene portato avanti con mille difficoltà ma con una gratificazione morale immaginifica, è l’accompagnamento degli uremici. Iniziato nei primi mesi del 2000 questo “accompagnamento” ha fatto si che i volontari dell’Associazione percorressero in lungo ed in largo l’Alto Jonio veicolando circa 150 pazienti, diventando così addirittura punto nevralgico per le cosiddette dialisi estive, turisti che trascorrono le ferie nel nostro territorio non risentendo dell’handicap del “Come fare per….”

Oggi i volontari sono supporto importante per il settore sanitario depauperato nell’ Alto jonio del Presidio Sanitario, i mezzi di cui è dotata l'’Associazione svolgono supporto e sostituzione di Postazioni di Emergenza Territoriale. Volontari di cui non si può che parlarne bene, impegnati quotidianamente, giorno e notte in modo continuo con un entusiasmo  che sinceramente non ha eguali nelle nostre zone. Un territorio morfologicamente vario che impegna chilometri e chilometri da Nocara a Corigliano, da San Lorenzo Bellizzi a Cerchiara, Plataci, Alessandria del Carretto.

Ecco perché i nostri mezzi (circa 28 succedutisi) hanno superato di gran lunga i 10 milioni di chilometri, molti dei quali effettuati nei cosiddetti “viaggi della speranza”, al Nord della nostra Penisola. Un discorso a parte, vale la pena accennare, è la questione sede, il posto cioè dove l’Associazione vive, organizza, discute, forma. Si partì nel lontano 1999 da Piazza Carlo Levi, 5, traslocando da via Avogadro a via Ugo Foscolo, da Viale Europa a Viale Italia sino all'attuale sede in Via Pietro Mancini, 29. Vale la pena rincorrere un utopico sogno realizzare la sede della MISERICORDIA, ove poter stabilire le basi per la casa dell’Associazione, del banco alimentare, della sede di formazione dei volontari, di una cucina solidale, di un centro di accoglienza e di un centro di aggregazione.

Resta la realtà quotidiana di:

  • Dar da mangiare agli affamati.
  • Dar da bere agli assetati.
  • Vestire gli ignudi.
  • Alloggiare i pellegrini.
  • Visitare gli infermi.
  • Visitare i carcerati.
  • Seppellire i morti.
  • Consigliare i dubbiosi.
  • Insegnare agli ignoranti.
  • Ammonire i peccatori.
  • Consolare gli afflitti.
  • Perdonare le offese.
  • Sopportare pazientemente le persone moleste.
  • Pregare Dio per i vivi e per i morti.

Nella speranza che Iddio ci dia la forza di continuare questa esperienza e nell’augurare che questa lettura sia di utilità per tutti un saluto e che Iddio Ve ne renda merito.